Cambiamo davvero verso:
diamo le ali al lavoro e alla spesa sociale, teniamo a terra i caccia F-35
La società italiana è divisa su molti temi ma sugli F-35 ha mostrato un’opinione se non unanime, almeno ampiamente condivisa e trasversale:
in grandissima parte pensa che portare avanti il programma di acquisto degli F-35 sia un errore. Non sono solo le reti pacifiste a chiedere la cancellazione del programma, le decine di enti locali che sostengono la campagna Taglia le ali alle armi, le oltre 90 mila persone che hanno sottoscritto i suoi appelli e partecipato alle sue iniziative, ma personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, giornalisti, persino ex militari. Un recente sondaggio Demopolis per La7 colloca al 57% l’accordo diffuso per (quantomeno) una riduzione degli acquisti di caccia.
La crisi non accenna a fermarsi: la disoccupazione ha raggiunto il 13% complessivo e il 42,3% tra i giovani sotto i 25 anni, mentre le politiche di austerità imposte dall’Europa invitano gli stati membri a effettuare tagli draconiani alla spesa pubblica, in primo luogo a quella sociale. Si taglia su tutto ma non sulle spese militari. Se proprio dobbiamo fare dei tagli facciamo quelli giusti! Eliminiamo i veri sprechi: rinunciamo agli F-35.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di pace e di non guerra, di servizi sociali e non di armi, di sicurezza sociale e non di missioni militari. La società italiana reclama democrazia, riforme tangibili e scelte coraggiose: chiede di cambiare verso in modo chiaro, senza ambiguità, senza esitazioni e nella direzione giusta.
Cancellare il programma di acquisto degli F-35 sarebbe uno dei modi migliori per dimostrare che le promesse di cambiamento vengono mantenute, che la distanza tra la società e chi la governa può ridursi, che una volta tanto i diritti della maggioranza dei cittadini possono prevalere sugli interessi e i privilegi delle caste militari e delle aziende che producono strumenti di morte.
Cancellare il programma di acquisto degli F-35 sarebbe oggi una scelta davvero popolare ma dal Governo e dal Parlamento arrivano segnali discordanti e contraddittori, dichiarazioni e prese di posizione che un giorno sono incoraggianti e il giorno dopo riconfermano gli errori degli ultimi anni.
Chiediamo al Governo e al Presidente del Consiglio di non tergiversare e fare una scelta chiara: dicano No agli F-35, scelgano di far decollare il lavoro e di mettere le ali ai diritti sociali.
Gianni Alioti – Sindacalista
Stefano “Cisco” Bellotti – Cantante
Mauro Biani – Vignettista
Luciana Castellina – Giornalista e Scrittrice
Luigi Ciotti – Sacerdote
Goffredo Fofi – Saggista, attivista e critico
Alessandro Gassmann – Attore
Giuseppe Giulietti – Giornalista
Riccardo Iacona – Giornalista
Chiara Ingrao – Scrittrice
Raniero La Valle – Scrittore
Maurizio Landini – Sindacalista
Alessandro Leogrande – Giornalista
Luisa Morgantini – ex vicepresidente Parlamento Europeo
Savino Pezzotta – Ex-deputato e sindacalista
Alessandro Robecchi – Scrittore ed autore
Pietro Sermonti – Attore
Cecilia Strada – Presidente Emergency
Umberto Veronesi – Oncologo
Alex Zanotelli – Missionario
Completamente d’accordo. Giovanni Spada
Appello in parte condivisibile, in questo momento.
Si ricorda, però, caro Pezzotta, il bell’intervento del Generale Arpino a Todi?
L’Esercito è uno stipendificio. Questo il succo.
E allora perché non chiedere con la stessa forza l’abbattimento drastico del numero dei generali, il dimezzamento del loro altissimo stipendio, l’eliminazione di indennità di missione totalmente inventate, fino ad arrivare ai 60.000 Euro per la colf? Naturalmente andando avanti per tutta la scala gerarchica degli ufficiali, gonfiata e pagata a dismisura.
Abbiamo insieme commesso (in misura diversa) l’errore di dare credito all’Udc, che quando si trattava di sfiorare gli interessi di esercito e polizie, magari solo per chiedere il numero sul casco, si chiudeva a riccio esattamente allo stesso modo del Liberale Larussa (che Liberale è uno che ha il suo serbatoio elettorale tra gli statali ? Per me è il peggior esempio di statalismo) o dell’attuale versione di paladino stile Alfano. Adesso non c’è più ragione di non avviare un ragionamento più serio. Renzi, al di là degli F35, vorrebbe farlo.
Condivido pienamente e, qualora fosse possibile, vorrei poter sottoscrivere l’appello.