Benedetto XVI: «Crisi non solo di carattere economico, ma anche strutturale, culturale e di valori» Politici chiamati a scelte impopolari. Le istituzioni siano unite contro la crisi”.
Il Papa, ricevendo in Vaticano le istituzioni locali di Roma e del Lazio ( erano presenti il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti), per il tradizionale incontro d’auguri in occasione dell’anno nuovo, ha rivolto loro un discorso e ha invitato gli amministratori e i politici a raccogliere «l’ardua sfida» e sviluppare «una volontà di reagire concorde, superando le divisioni”.. Benedetto XVI° ha invitato le istituzioni ad essere unite per combattere la «grave crisi economica» mondiale, che è anche «strutturale, culturale e di valori. Inoltre, ha aggiunto che il compito affidatovi dai cittadini non è facile: dovete misurarvi con numerose e complesse situazioni che necessitano, sempre più spesso, d’interventi e decisioni non semplici e talora impopolari. E siate sempre onesti servitori del bene comune».
EMERGENZE – Il Papa ha affermato che è necessario «affrontare le emergenze dell’oggi» con l’obiettivo di «disegnare un organico progetto strategico per gli anni futuri, ispirato a quei principi e valori che fanno parte del patrimonio ideale dell’Italia e specificamente di Roma e del Lazio». Da Benedetto XVI°
SOSTEGNO – Il pontefice ha chiesto agli amministratori locali di Roma e del Lazio un sostegno concreto «alle famiglie, soprattutto a quelle con figli piccoli, e agli anziani» e ha sollecitato un «impegno particolare riguardo all’emergenza abitativa, alla carenza di lavoro e alla disoccupazione giovanile, alla non facile convivenza tra gruppi etnici diversi, alla grande questione dell’immigrazione e dei nomadi».
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La verità caro Giuseppe, non è che la gente ha disimparato a ragionare ma, non ha più voglia di ragionare. Guarda la costituente: mentre si fa appello alla margherita, ci si allea dappertutto con Berlusconi. E’ vero che la politica è confronto e dialogo con tutti, però, dobbiamo convenire che c’è un pò di contraddizione. La Rosa Bianca non era la panacea di tutti i mali, anche se aveva questa forza di aggregazione che manca all’UDC. Purtroppo, se alle parole non corrispondono i fatti, sarà difficile convincere che il cambiamento è in atto. Invitare Letta e Rutelli in qualcosa di nuovo e poi chiede in Sardegna o nelle Marche o addirittura in Puglia di allearsi con Berlusconi e la destra, mi sembra una presa in giro.
Senza un congresso non ha senso costruire nulla e nè l’Udc nè la Rosa bianca hanno mai pensato di farne uno.
L’on. Pezzotta, avendolo avuto come segretario generale della CISL, sa bene cosa significa il consenso della base. A volte ricordo il convegno di Assisi (con Annalisa Forte con la quale ero in redazione con il giornale il confronto, andammo ad ascoltarlo) mi sembra un’altra persona, non parlo di cambio di valori ma, di strategia e di consenso: sembra che si voglia disperdere invece di costruire l’agape politica, che ha caratterizzato 60 di politica democratica cristiana e liberale.
Un caro saluto.
Savino,
sarà difficile per i politici compiere scelte difficili e impopolari quando la maggioranza dei politici hanno delegato la loro capacità di pensare ai sondaggi…
Uno dei meriti di Prodi (che peraltro nell’ultimo governo mi ha deluso) era che cercava di ragionare con la gente. Certe volte mi coglie il dubbio che la gente abbia disimparato a ragionare.
Cari saluti