Ieri ho votato No al decreto legge sulla difesa presentato dal Ministro Di Paola . Le motivazioni per cui da ormai due anni mi impegno contro l’acquisto dei cacciabombardieri sono a tutti note e sono quelle che mi hanno portato ad essere contrario a questo provvedimento.
Sono profondamente turbato sia sul piano umano che su quello etico vedere che mentre ci sono milioni di persone e famiglie che si accollano sacrifici pesanti e per molti al limite della sopportabilità, che mentre non riusciamo a trovare congrue risorse per il lavoro me per contrastare la povertà che sta mordendo con i suoi denti acuminati migliaia di persone e famiglie , si impegnino i soldi degli italiani, compresi quelli di chi si è accollato i sacrifici per acquisire dei costosissimi caccia bombardieri.
Mi domando se era proprio questo il tempo congruo a questa operazione, o se prima non vengono i bisogni delle persone. In poco più di sei mesi si è voluto e realizzata questa riforma . Mentre i provvedimenti importanti giacenti da tempo in Parlamento sono saltati per mancanza di tempo, con grande velocità uno spazio è stato trovato per fornire in futuro e strutturalmente più soldi al Ministero della Difesa per l’esercizio e l’acquisto di armi.
A mio parere andava rivisto in profondità l’investimento sui cacciabombardieri , anche alla luce delle valutazioni che sono in corso in altri paesi. Si sarebbe dovuto agire con maggior determinazione sugli sprechi che ancora esistono nel settore e sui privilegi. Inoltre la gestione degli esuberi andrebbe valutata con maggiore attenzione anche per evitare di ripetere la questione degli esodati e prevedere risorse per formazione e riqualificazione. Avrei desiderato sapere come si procederà al riordino della sanità militare e tante altre questioni relative al trattamento del personale.
La nostra battaglia ha permesso che si realizzassero alcuni importanti cambiamenti nella legge delega, ma non ancora sufficienti .
Sono stato accusato di essere un pacifista. Critica che non mi turba ma che non corrisponde alla verità essendo il sottoscritto semplicemente un cercatore di pace e di giustizia pertanto un pacifico.Certo, cercare di camminare sui sentieri di Isaia facendo politica nelle istituzioni non è facile.
So bene che la difesa della Patria è un sacro dovere dei cittadini, ma mi chiedo e chiedo se mantenere la coesione sociale, evitare che il malessere sociale si diffonda come una pandemia non sia un modo , ed io credo , il più efficace per difendere la Patria. A meno che pensiamo che all’orizzonte ci sia un pericolo di offesa nei confronti del nostro Paese e che si sia obbligati a difenderci. Ma non mi sembra che questa ipotesi sia fortunatamente nelle prospettive .
Un ripensamento che tenesse conto della situazione sarebbe stato opportuno. Molte volte viene citata la Grecia e abbiamo assunto posizioni anche molto dure per fare in modo di risparmiare al nostro paese una simile deriva, ma vorrei anche ricordare che mentre declinava verso una situazione finanziaria e sociale insostenibile la Grecia ha continuato ad acquisire armamenti. Non possiamo fare lo stesso. Agiamo con attenzione e prudenza. Cerchiamo anche su questo terreno di essere temperati e moderati.
Non nego le ragioni che il Ministro ha portato in Aula sostenendo che quando si parla di capacità operative per l’oggi e il domani , si parli di quelle capacità che richiedono tecnologia, investimenti e strumenti militari efficaci. Ma mi chiedo se in determinate situazioni non esistano priorità umane che vengono prima e che richiedo una attenzione maggiore.
Confesso che avrei voluto vedere in questo provvedimento la previsione di forme di difesa non violenta. Mi si potrà dire che questa è un’utopia. Non credo se vedo che oggi le forme di azione non violenta sono vittoriose basti pensare a quanto è avvenuto in Birmania. Una vera lezione di civiltà che obbliga tutti a pensare se per conquistare la democrazia siano più opportuni come successo in Libia i bombardieri che hanno distrutto un paese e confinato nel caos , o se incrementare e sostenere forme di disobbedienza civile con ha dimostrato il popolo della Birmania? E’ una domanda e un interrogativo che ci fa apparire ingenui, ma che rappresenta una profonda fiducia nell’uomo.
Finché i nostri programmi di difesa non contempleranno anche forme di questa natura e ci affideremo solo alla forza degli strumenti , non ci sarà mai vera difesa.
Come cittadino, come orfano di un giovane soldato che per dire no al continuare della guerra ci ha lasciato la vita e anche come cristiano , ho votato contro questo provvedimento.
Mi ero chiesto , ed era il senso dell’emendamento che avevo presentato , se non fosse il caso di agire con una maggiore attenzione alla difficile situazione politica che stiamo attraversando. Data la situazione politica e l’imminenza delle elezioni che, stando alle dichiarazioni del Ministro dell’interno dovrebbero tenersi nel mese di febbraio e pertanto con lo scioglimento delle Camere entro gennaio,non credo che la data del 30 aprile che veniva proposta per le deleghe attuative , fosse congrua e rispettosa delle prerogative del Parlamento.
Non mi sembrava opportuno che si chiedesse una delega per un Governo che non conosciamo. Lo spostamento della data al 30 giugno come proponevo nell’emendamento firmato con l’on.Carra ,sarebbe stato pertanto funzionale a consentire al prossimo Parlamento e al nuovo Governo di discutere in modo approfondito il problema.
Si è persa una buona occasione per dimostrare quell’attenzione ai problemi veri del paese e, come avrebbe detto La Pira, della povera gente. Sarebbe stato un atto di buona volontà e di grande sensibilità, ma che non è stata accolta dall’Aula della Camera che ha approvato a maggioranza (294 si, 53 astenuti e solo 25 no) il provvedimento.
[…] c’è chi dice no. Savino Pezzotta (UDC per il Terzo Polo), tra gli altri, scrive: “Sono profondamente turbato sia sul piano umano che su quello etico nel […]
On.le Pezzotta,
sono tante le donne e gli uomini dell’Udc che la pensano come Lei. Non resta che fare una cosa: si candidi e continui a guidare in prima persona la Sinistra dell’Udc! Non ci lasci scappare nel Partito Democratico. Abbiamo bisogno di una forte rappresentanza dei Cattolici Sociali in Parlamento.
Con Stima
Ciao Savino, condivido la tua scelta!
Il no al decreto legge sulla difesa è l’opposizione ad un modello di società che si basa sull’ambiguità e su un uso distorto del significato delle parole. Un conto è avere a cuore l’interesse per la difesa, ma sorge il dubbio che qualcuno sia mosso invece dalla difesa dei propri interessi.
I cacciabombardieri, propugnati anche dal taumaturgo Monti, più che interessare al popolo interessano a molti altri soggetti. Che, a ben guardare, sono quegli stessi che proprio Monti han proposto.
Proposto non a caso, perché ha fatto e fa parte di quelle istituzioni e classi che non solo dettano le regole finanziarie dopo aver manovrato a piacimento lo spread per fare del terrorismo psicologico, ma che operano in assoluto dispregio della democrazia, scambiando, come dicevo giorni fa in un articolo – “Monti è il garante della ‘costituzionalità finanziaria’. Visto che a ideare, scrivere e progettare quel programma sono gli stessi ambienti finanziari e istituzionali di cui da decenni fa parte. Non è la Democrazia del Pubblico, bensì l’Aristocrazia finanziaria che si ammanta di democrazia. È l’esperto lontano e distante dal popolo sia per concezione sia per benessere, colui che per interessi superiori e particolari tassa il cittadino per salvare le banche e il sistema.” –, l’aristocrazia per democrazia.
Non per nulla continua a predicare che ha salvato l’Italia e che abbiamo recuperato con lui la credibilità internazionale.
Per rendersene conto basta andare all’estero e vedere come la pensano realmente. In pratica diversamente da … Monti. E questo l’ho constatato più volte.
Ovviamente difendere la democrazia, la costituzionalità e la libertà per certi cattolici ferventi – amanti delle riprese mediatiche da mostrare al volgo ogni volta che vanno a messa – ci vogliono pure i cacciabombardieri ultramoderni, in modo che quando vanno negli USA tutti possano dire: “Ecco che è arrivato uno dei nostri, colui col quale si possono fare affari. Bene abbiamo fatto a … metterlo là!”.
Ovvio che non sono i cattolici alla Savino, ma assai diversi. Quelli che pensano d’essere l’aristocrazia teocratica proprio perché loro sono gli Eletti di Dio che non sono eletti.
Passi, che prima che gli armamenti fossero proposti da un “pubblicano”, ma da un così … esemplare cattolico …
Per il paragone con la Grecia sarei un attimo più prudente, proprio perché le stesse manovre che ora sono state imposte agli italiani sono le stesse identiche che hanno affossato la Grecia. Imposte, guarda caso, sempre dalle stesse persone.
Perciò diamo tempo al tempo, perché, come puoi vedere anche tu nella bergamasca – e altrove -, è una continua moria di ditte che chiudono una dietro l’altra.
Ripresa nel prossimo anno, perciò tra poco? Tu, Savino, ci credi?
Lo scorso anno presentando il “suo” Governo disse che quest’anno avremmo avuto un Pil di +1,1% grazie alle sue manovre e ai sacrifici degli italiani (ovviamente non suoi con il reddito che ha); in effetti a settembre eravamo già a -2,4%, con una differenza secca di ben -3,5 punti.
Chiamalo … tecnico, se vuoi.
Mi piaci quando esci dallo schieramento parlamentare amico e ragioni non solo con la tua testa, ma soprattutto con la tua coscienza, votando diversamente. Quella coscienza e testa che è vicina e uguale all’uomo comune che tira oggi la cinghia, che si trova senza reddito, magari pure disoccupato o esodato, oppure che dovendo andare in pensione dopo una vita di lavoro ha trovato che deve lavorare ancora 5 anni, perché il “bel tipo” a pochi giorni della pensione gli ha cambiato le carte in tavola.
Non importa se il lavoro non esiste più e se dove ancora ti fanno lavorare magari non ti … pagano affatto.
Ora voleva pure mettere mano alla sanità. Sicché gli italiani morranno o di fame o di malattia.
Mi sono allargato un po’, Savino.
Perciò a qualcuno parrà che tu sia pacifista ed io … populista. Magari con poco ancora … da vivere.
Buon Natale, Savino!
Se un certo atteggiamento di affidamento critico ad un governo Monti, in luogo di una situazione insopportabile quale quella vissuta negli ultimi anni tra berlusconi e antiberlusconiani, … questi provvedimenti ci dimostrano la assoluta inaffidabilità del ceto di potere che governa l’Italia dal punto di vista dei Valori Universali di Verità, di Giustizia, di Libertà e di Pace. Come Cristiano, un secco NO al Dominio dei Potenti in queste forme subdole e asserventi! Gm
condivido!
Condivido in pieno. Questi argomenti sono fra quelli che dovrebbero arricchire la cosiddetta Agenda Monti. E non solo tagli al welfare o limiti alle autonomie (anche sociali, vedi non profit). Per questo i riformatori dovrebbero coalizzarsi e per questo si dovrebbe arricchiere quell’Agenda nel senso dell’equità.
Condivido quanto scritto. Un sentito grazie per la decisione presa.
pienamente d’accordo.
Anche da queste decisioni passa il cambiamento del modello di sviluppo.
Solo uno nuovo, fondato sul primato della persona umana in tutte le sue dimensioni (bioetiche e sociali), potrà portare lo sviluppo.
Un caro saluto