Una proposta innovativa: per il rinnovo dei contratti di lavoro, la IG Metall (sindacato dei metalmeccanici tedeschi) chiede un aumento del 6 per cento della paga e la possibilità di scelta di un orario di lavoro più breve.
L’IG Metall (sindacato dei metalmeccanici tedeschi) ha presentato le richieste per il rinnovo dei contratti di lavoro che riguardano circa 3,9 milioni di lavoratori dei metalmeccanici e addetti all’industria elettrica, chiede un aumento delle retribuzioni del 6 per cento. Inoltre, l’IG Metall punta a realizzare una riduzione, su richiesta individuale, delle ore di lavoro settimanali fino a 28 ore settimanali per un periodo di 24 mesi.
Queste richieste si basano sull’eccellente situazione economica del settore, puntano a rafforzare la domanda interna per contribuire alla stabilizzazione della crescita economica. Nello stesso tempo viene avanzata la richiesta di una possibilità individuale di ridurre le ore di lavoro settimanale, un’istanza che intende favorire la libertà di scegliere le proprie forme di vita personale. Si tratta di una proposta fortemente innovativa che punta a creare le condizioni di una maggior autodeterminazione nell’orario di lavoro. La flessibilizzazione degli orari aziendali, secondo il sindacato tedesco, non può continuare ad essere decisa unilateralmente dalle aziende e, come succede in molti casi, a spese dei dipendenti, ma deve anche aprire spazi per le esigenze di vita e di cura dei dipendenti.
Nell’avanzare questa proposta s’è tenuto conto che l’industria moderna sottoposta a processi di digitalizzazione, ha, contemporaneamente, bisogno di personale sempre più qualificato e di offerte moderne e attraenti dell’orario di lavoro. Questa riduzione dell’orario di lavoro su base personale, si pone dentro trascendendola e arricchendola la tradizionale rivendicazione del lavorare meno per lavorare tutti che poteva funzionare in un sistema di organizzazione del lavoro fordista. Oggi la riduzione dell’orario, auspicata a suo tempo anche dal grande economista Keynes, per avere una sua efficacia deve tenere conto che le nuove organizzazioni del lavoro segnate dall’innovazione tecno-digitale sono meno cadenzate da forme d’automatismo organizzativo, ma che sempre più presentano una dimensione flessibile. Non si può in questi processi mantenere uno schema rigido dell’orario, né lo si può piegare solo alle esigenze delle flessibilità aziendali, occorre che il tempo di lavoro risponda anche ai nuovi stili di vita e alla soggettività personale e relazionale delle persone che lavorano.
La richiesta sull’orario di lavoro prevede che i dipendenti possono ridurre i loro orari regolari, per un periodo di due anni fino a 28 ore settimanali senza alcun obbligo di giustificazione. Successivamente, potranno richiedere di ritornare all’orario di lavoro normalmente praticato in azienda.
I dipendenti che chiederanno di ridurre il loro tempo di lavoro per la cura dei minori di 14 anni o la cura di componenti la famiglia dovrebbero ricevere una sovvenzione fissa di 200 euro se riducono le ore di lavoro settimanali di almeno tre ore a mezza o di più.
I dipendenti che lavorano a turno o in altre forme di lavoro che presentano condizioni dannose per la loro salute e che per questi motivi riducono le loro ore di lavoro annuali dovrebbero ricevere una sovvenzione di circa 750 euro l’anno.
Oltre alla richiesta di remunerazione e riduzione delle ore di lavoro l’IG Metall vuole affrontare nel negoziato contrattuale altri argomenti:
- La riduzione delle ore di lavoro non deve portare a una maggiore pressione sull’attività lavorativa, pertanto andranno previsti confronti con i datori di lavora circa le modalità di compensazione.
- Inoltre, va previsto che gli apprendisti e gli studenti che effettuano stage aziendali o forme di alternanza scuola lavoro ricevano il pagamento della giornata degli esami o per la loro preparazione.
- Per le aree tariffarie in atto nelle regioni orientali della Germania, l’IG Metall vuole ottenere un obbligo di negoziazione affidabile per un processo di equalizzazione dei salari, delle ore di lavoro e delle condizioni di lavoro.
Come si può evincere da questa breve nota ci si trova di fronte a una proposta innovativa che andrebbe approfondita, ma che tende a relazionare le grandi questioni che oggi insistono sul lavoro dipendente: la gestione dell’orario, l’occupazione, il salario e nuovi percorsi professionali. La questione più significativa dal mio punto di vista e quella che intende stabilire una relazione tra riduzione volontaria dell’orario di lavoro e vita personale, In questo modi si apre una sperimentazione tra lavoro produttivo e attività di cura.
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